Secondo Thomas Fuchs, University of Heidelberg, la moderna psichiatria è troppo concentrata sulle basi neurali dei disturbi psicopatologici. Una visione “non abbastanza complessa”, che considera separati tre elementi che sono invece in continua interazione tra loro: il cervello, la mente e il corpo. Infatti, la coscienza e la percezione non sono fenomeni che avvengono all’interno del cervello ma processi circolari che nascono dall’interazione dell’essere umano con l’ambiente. Anche la malattia mentale, quindi, non può essere considerata come una semplice alterazione dell’attività cerebrale ma dovrebbe essere intesa – e trattata – come un’anomalia che si verifica a livello di questi processi circolari.