“Maledetto il giorno che t’ho incontrato” racconta le fragilità dei protagonisti avviando un processo di cura. Ma, come ha spiegato Carlo Verdone, regista e protagonista del film, “la nostalgia di quell’ansia – di ossessioni e debolezze – che non c’è più è dura da affrontare”. Dal cinema come luogo dell’analisi al cinema come strumento per ridurre lo stigma verso il disagio mentale, ricordando che “l’importante è raccontare i personaggi nella loro umanità, con le loro fragilità e debolezze. Le commedie non sono soltanto a colori. La vita se vuoi raccontarla veramente è fatta di bianco e nero, di solitudine, di malinconia”.