PUNTATA 2 | CLIMA, MIGRAZIONI E SALUTE MENTALE

Clima, migrazioni e salute mentale

“I cambiamenti climatici sono un po’ trascurati come elemento di salute mentale”. Paolo Cianconi, Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A Gemelli, sottolinea come attualmente non esista molta letteratura relativa ai possibili effetti sulla psiche umana di fenomeni climatici quali ondate di calore inondazioni. Potenzialmente questi avvenimenti potrebbero agire sulla stabilità dei tessuti, in senso sia genetico che epigenetico, e avere un impatto sui meccanismi di stress di intere popolazioni. Inoltre, i cambiamenti climatici produrranno nuovi fenomeni migratori, legati ai cosiddetti rifugiati climatici, con caratteristiche e conseguenze in gran parte sconosciute.

Depressione: trattamenti e gestione degli eventi avversi

Le tecniche diagnostiche attuali permettono di inquadrare meglio la depressione nell’ambito dei disturbi dell’umore ed è sempre più spesso possibile scegliere percorsi terapeutici personalizzati. Uno degli esempi è quello degli eventi avversi sul piano della funzione sessuale: il PRAC dell’EMA ha riconosciuto l’esistenza di una disfunzione sessuale legata al trattamento con alcuni antidepressivi e ha invitato tutte le aziende produttrici a emendare con un warning il foglietto informativo e la scheda tecnica. Secondo Antonello Bellomo, Università di Foggia, è però fondamentale la regola del buon senso e una relazione medico-paziente basata sulla fiducia: sta allo specialista monitorare questi effetti collaterali ed eventualmente optare per “principi attivi con minore prevalenza di effetti sessuologici”.

Per un’ecologia della mente, del cervello e del corpo

Secondo Thomas Fuchs, University of Heidelberg, la moderna psichiatria è troppo concentrata sulle basi neurali dei disturbi psicopatologici. Una visione “non abbastanza complessa”, che considera separati tre elementi che sono invece in continua interazione tra loro: il cervello, la mente e il corpo. Infatti, la coscienza e la percezione non sono fenomeni che avvengono all’interno del cervello ma processi circolari che nascono dall’interazione dell’essere umano con l’ambiente. Anche la malattia mentale, quindi, non può essere considerata come una semplice alterazione dell’attività cerebrale ma dovrebbe essere intesa – e trattata – come un’anomalia che si verifica a livello di questi processi circolari.

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